La materia è composta da atomi, cioè la minima unità non più suddivisibile di un qualsiasi materiale, i quali a loro volta sono composti da minuscole particelle che stanno assieme in virtù di un particolare legame fisico che produce attrazione tra particelle di polarità opposta (negativa e positiva) e repulsione tra particelle di polarità uguale (solo positiva o solo negativa). Se separiamo le singole particelle dellÆatomo, non avremo più il materiale di partenza.
Esistono molti modelli di definizione dellÆatomo, ma quello più semplice usato ai fini dellÆelettricità, dice che lÆatomo è composto al proprio interno da un nucleo di protoni (particelle pesanti con carica positiva) frammisti a neutroni (particelle dello stesso peso dei protoni, ma di carica neutra). I neutroni servono a tenere separati i protoni che altrimenti, respinti dalla reciproca carica positiva, si dividerebbero: funzionano un poÆ come un cemento e quando questo cemento cede in seguito al bombardamento dallÆesterno per mezzo di altri neutroni liberi, si produce la spaccatura dellÆatomo (fissione) che libera energia atomica.
Intorno a questo nucleo ruotano una serie di elettroni. Si tratta di particelle di peso infinitesimale, praticamente blocchetti di energia in rotazione piuttosto che veri e propri brandelli di materia, ciascuno con carica negativa. La carica positiva del nucleo attrae gli elettroni i quali peraltro si respingono tra loro e perciò devono mantenere una certa distanza reciproca. Di conseguenza può esistere un numero limitato di elettroni nella stessa orbita. Quando si supera questo numero, bisogna passare a una nuova orbita, un poÆ più distante dal nucleo, e via di questo passo. Il numero di elettroni deve essere assolutamente uguale a quello dei protoni presenti nel nucleo, affinché lÆatomo in quanto tale sia elettricamente neutro. Può tuttavia capitare che qualche elettrone venga temporaneamente perduto (nel qual caso lÆatomo diventa uno ione di tipo positivo) oppure che arrivi un elettrone di troppo in qualche orbita esterna (nel qual caso lÆatomo diventa uno ione di tipo negativo).
In tale condizione il materiale assume una carica elettrica e cerca di ritornare alla propria condizione di neutralità acquistando o cedendo elettroni, il che produce corrente elettrica. Fino a quando questa corrente non fluisce, riportandoci allo stato di normalità, avremo carica elettrica allÆinterno del materiale.
Questa può essere prodotta in molti modi, attraverso lÆazione di qualche forza fisica esterna sul materiale: ad esempio per sfregamento, per illuminazione, per riscaldamento, per compressione, per impatto e altro ancora. LÆenergia elettrica e lÆenergia atomica sono parenti stretti e differiscono per il fatto che la prima è facilmente controllabile e trasportabile, e non comporta nella sua produzione il cambiamento di natura della materia a cui viene applicata.
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